Comunità rurali

Sono in procinto di diventare un piccolo contadino cinese. Lunedì 29 marzo, il giorno dopo il tuo compleanno e il giorno dopo la telefonata che ti farò (sperando che te ne sia ricordata), vado per 6 giorni a lavorare in una comune popolare. Purtroppo ci fanno stare solo 6 giorni. Non solo, ma non si dorme nemmeno là. Partiremo dall’Istituto alle 8 in autobus. La mattina faremo discussioni ed incontri con i contadini. Il pomeriggio dalle 13.30 alle 16.30 lavoreremo insieme ai contadini. Non sono per niente soddisfatto: ci fanno fare una cosa all’acqua di rose. Comunque meglio che niente.

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Questa settimana sarà terribile, dobbiamo prepararci per parlare con i contadini e stiamo studiando dei testi con un’infinità di caratteri e parole nuove. Voglio prepararmi nel miglior modo possibile. Sarà l’unica occasione che avrò (esclusa la fabbrica in cui andremo a lavorare più tardi) di parlare con i lavoratori. Temo però che non capirò nulla di quello che mi diranno. Ora riesco un po’ a parlucchiare, ma ho difficoltà a capire. Speravo di andare in campagna a primavera già iniziata, invece, anche se gli allori iniziano appena, appena a cambiare colore e nei campi comincia a spuntare qualcosa di vagamente verde, il giallo e freddo inverno resiste tuttora. (Pechino, 22 marzo 1976)