Il duello nel melodramma

Frequenti sono le scene di duello sui palcoscenici del melodramma, vera e propria fucina dell’identità nazionale, in particolare in Verdi. 

Il duello spesso approda sul palcoscenico del teatro musicale dalle fonti letterarie che i libretti adattano per l’opera: drammi storici, romanzi gotici e tragedie romantiche di cappa e spada, pièces contemporanee o, con Verdi, la drammaturgia shakespeariana.

Salda il nesso amore e morte su fondali medievali da letteratura gotica e romantica, per esempio, nel Pirata (1827, su libretto di Felice Romani) di Vincenzo Bellini, opera giovanile del compositore di cui nel 1835 si sparge la notizia fasulla che fosse morto proprio in duello. Giuseppe Verdi, Otello (1887), Atto I: Duello fra Cassio e Montano  (Figurina Liebig, Serie Otello, Museo della Figurina - Fondazione Modena Arti Visive, Modena)

Si tinge invece di tinte titaniche e antitiranniche in alcuni dei più popolari melodrammi di Giuseppe Verdi.

Circa un terzo delle opere verdiane mette in scena una sfida a duello, per gelosia e rivalità amorosa, ma anche per difendere l’onore dell'amata, o per vendetta familiare.

Come, per esempio, nel Trovatore (1853), su libretto di Salvatore Cammarano (completato da Leone Emanuele Bardare), dalla tragedia di cappa e spada dello spagnolo Antonio Garcìa Gutièrrez El Trovador (1836): nel culmine dell’Atto I, ingelosito dall’amore di Leonora per il trovatore Manrico, il conte de Luna sfida quest'ultimo a duello, rimane sconfitto, ma ha salva la vita, per la generosità dello sfidato. 

O come, per esempio, nella Traviata (1853), o nell'Otello (1887, a cui si riferisce l'immagine - Figurina Liebig, Museo della Figurina - Fondazione Modena Arti Visive, Modena).