Codice di Napoleone, Firenze, 1806
Voluto da Napoleone, il codice civile francese è il modello di codificazione per numerosi paesi del mondo, il primo codice in senso moderno, che mette fine alla tradizione giuridica dell'Antico Regime e al suo particolarismo giuridico, derivato dall'ormai superato diritto comune, e sancisce le più importanti conquiste della rivoluzione: l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, l'abolizione del feudalismo, il diritto di proprietà, particolarmente importante per la borghesia, la classe sociale affermatasi con la rivoluzione.
L'edizione fiorentina stampata da Guglielmo Piatti presenta la citazione di passi del Corpus iuris in calce agli articoli del codice. Nella carta che segue il frontespizio è stampato il decreto di Napoleone, sottoscritto dal ministro di giustizia conte Luosi, che approva le traduzioni del codice, ne fissa l'entrata in vigore al primo aprile 1806 e sancisce che a tale data cesseranno d'aver forza tutte 'le leggi romane, le ordinanze, consuetudini generali o locali, gli statuti o regolamenti' nelle materie che formano oggetto delle disposizioni contenute nel codice'.
È questo l'epilogo di una storia cominciata sette secoli prima.