La sezione scienze applicate si propone di esporre alcuni pezzi significativi del patrimonio librario della Biblioteca di Scienze Tecnologiche, alla quale afferiscono le biblioteche delle scuole di Agraria, Architettura e Ingegneria.
Il fondo storico del Regio istituto superiore di scienze forestali di Vallombrosa, la prima scuola di selvicoltura nazionale fondata nel 1869 nell'Abbazia di Vallombrosa, rappresenta il primo corpus documentario della biblioteca di Agraria. L’Istituto viene trasferito nel 1913 nella sede attuale delle Cascine diventando nel 1924 Regio Istituto Superiore Agrario e Forestale, poi dal 1936 incorporato nella Regia Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Agraria e Forestale. La Biblioteca conserva diversi fondi speciali e pregevoli edizioni.
Il Fondo di Vallombrosa fu curato all'origine da Adolfo Di Berenger, primo direttore dell'Istituto, e contiene diverse opere edite nei secoli XVI-XVIII, molti volumi, opuscoli e trattati tecnici e scientifici ottocenteschi delle scuole forestali tedesco-austriaca e francese.
Il Fondo Serpieri è composto monografie, estratti, opuscoli, di argomento economico, economico agrario, storico politico e sociale pubblicati prevalentemente nella prima metà del secolo scorso e che costituirono materiale di studio e di lavoro di Arrigo Serpieri, studioso di economia agraria e sottosegretario del Ministero dell’Agricoltura nel ventennio fascista, negli anni trascorsi alle Cascine.
Il Fondo Maugini comprende documenti di argomento agronomico ed economico riferiti in gran parte ai possedimenti italiani in Africa, (Libia, Somalia, Cirenaica eccetera) raccolte da Armando Maugini che fu direttore dell'Istituto agricolo coloniale italiano.
La raccolta originaria della biblioteca di Architettura, alla quale si aggiunse il materiale proveniente dalla biblioteca della preesistente Scuola superiore di architettura, inizia a formarsi nel 1936 con l'istituzione del corso di laurea. A partire dal nucleo originario di testi classici, la biblioteca ha arricchito le proprie raccolte con opere di storia e critica dell'architettura, urbanistica, storia della città e del territorio, tecnologie costruttive, architettura di interni, design e moda. Dal 2010 al 2013 la biblioteca ha acquisito tutti i fondi librari degli ex Dipartimenti che hanno contribuito alla crescita della collezione monografica. Fin dagli anni Settanta, quando ancora la raccolta e la conservazione degli archivi di architettura era un’assoluta novità, la biblioteca di architettura ha iniziato ad acquisire archivi privati di notevole interesse per lo studio delle arti decorative e dell'architettura del Novecento.
Nel 1972 la biblioteca acquisì l’archivio privato di Roberto Papini che riguarda in particolare l'architettura e le arti decorative in Italia dal 1903 al 1956, seguì nel 1980 l’archivio di Marcello Piacentini, costituito da documenti relativi all'attività professionale dell'architetto e da una serie di schizzi di piccolo formato. In seguito sono stati acquisiti altri fondi di architetti alcuni dei quali docenti della Facoltà. Attualmente sono 16, tutti descritti su Chartae. Tra i più importanti contiamo quelli di: Enzo Vannucci, Luigi Vagnetti, Giorgio Gori, Lando Bartoli, Rolando Pagnini e Pier Luigi Nervi. Una nota particolare sul fondo dei disegni di Giuseppe Poggi composto da 907 pezzi che documentano i lavori edilizi per privati, che è stato digitalizzato ed è visibile in Impronte digitali.
Il primo nucleo delle raccolte documentarie della biblioteca di Ingegneria, istituita nel 1972, due anni dopo la Facoltà, nei locali dell'ex cappella del Seminario diocesano di Santa Marta, è costituito dalla riunione dei fondi librari delle biblioteche dipartimentali e da donazioni provenienti da biblioteche pubbliche e private.
Due sono i fondi storici appartenenti a questa biblioteca di recente costituzione. Il fondo delle Officine Galileo, azienda storica fiorentina produttrice di strumenti ottici, composto da libri e riviste, pubblicati tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, e da una collezione di lastre fotografiche e stampe di strumentazione tecnica. Il fondo del Collegio Ingegneri e Architetti di Firenze composto anch’esso da monografie e riviste, pubblicate dall’inizio dell’Ottocento alla prima metà del Novecento, sui temi dell’ingegneria meccanica, idraulica e ferroviaria.