"Spiace [...] dover constatare che l'immensa produzione di questo illustre fiorentino, per la maggior parte inedita, sia conosciuta piuttosto grazie alla documentatissima biografia scritta dal suo allievo prediletto Giovanni Targioni Tozzetti, che per lo studio diretto dei suoi editi e inediti e che niente è stato fatto in questi ultimi cento anni per rendere le sue opere più accessibili", diceva nel 1983 Stefania Ragazzini, curatrice poi di un catalogo dei manoscritti tuttora consultato.
La mostra virtuale intende rispondere a questo lontano appello e dare visibilità ai manoscritti di Pier Antonio Micheli posseduti nella Biblioteca di Scienze, sede di Botanica, già noti agli specialisti e consultati anche come chiave di accesso all’Erbario Micheli-Targioni, conservato nel Museo di Storia Naturale dell'Università degli studi di Firenze.