L'architettura di Leon Battista Alberti

Cosimo Bartoli, L'architettura di Leonbatista Alberti ... , Venezia, 1565.

Seconda traduzione italiana del De re aedificatoria di Leon Battista Alberti (1404-1472), ad opera di Cosimo Bartoli (1503-1572). Alberti contribuì in modo determinante alla fortuna di Vitruvio con questo trattato con cui fondò il genere moderno del trattato di architettura. Riprese la materia vitruviana e i suoi temi, con un’articolazione più razionale e sistematica. Si tratta di un’opera fondamentale anche sul piano linguistico: Alberti affrontò l’ostico lessico vitruviano con spirito creativo, sostituendo i numerosi grecismi con corrispondenti termini latini a volte coniati ex-novo. Bartoli, inserito nel progetto politico e culturale dell’Accademia Fiorentina fondata da Cosimo I, introdusse ulteriori elementi di novità, traducendo il trattato di Alberti in “lingua fiorentina”, come dichiarato nel titolo stesso, con scarsa fedeltà al testo: il lessico albertiano viene ignorato e sistematicamente sostituito da tecnicismi recuperati dal mondo artigianale della Firenze cinquecentesca.

La prima edizione dell’opera, in folio, uscì a Firenze nel 1550 per Torrentini, in 1500 esemplari che andarono esauriti in pochi anni. Il nostro esemplare fa parte della seconda edizione, pubblicata nel 1565 a Firenze per i tipi di Franceschi, in quarto.

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