La pratica duellista invade il nascente mondo della carta stampata e va anche a alimentare il dibattito sulla libertà di stampa: le polemiche, sia politiche che letterarie, condotte sulle pagine dei giornali approdano spesso alla sfida a duello come atto definitivo che solo può sanare un giudizio severo o parodico, percepito quale diffamazione e “offesa”. Un’accusa di plagio, una critica aspra, una recensione negativa o una stroncatura possono costare direttamente o indirettamente all’autore la provocazione e una vertenza d’onore da affrontare sul campo.
Duellare per l'onore di una rivista: Cesana
Uno dei cofondatori del duraturo giornale «Il Fanfulla», Giuseppe Augusto Cesana (1821-1903), autore di due volumi di Ricordi di un giornalista (Milano, I, 1821-1851, 1890; II, 1851-1871, 1892), rammenta come una sorta di battesimo professionale «il primo duello». Racconta di averlo sostenuto nel 1856, in qualità di fondatore a Torino della rivista settimanale satirica «Pasquino» (1856-1955), che era andata a sostituire il trisettimanale «Il Fischietto» (1848-1856) e era stata punta «con frizzi e lazzi» da un altro giornale umoristico.
01-02. [Giuseppe Augusto Cesana], Il primo duello, in Almanacco di Fanfulla pel 1874, anno IV, Roma, Tipografia dell’Italie, 1874 (collezione privata)
Il rischio giornalistico del duello: Petruccelli della Gattina
Emblematico il caso del pamphlet del letterato e giornalista Ferdinando Petruccelli della Gattina, I moribondi del palazzo Carignano (Milano, Perelli, 1862). Frutto di corrispondenze tenute per giornali francesi, il libro conteneva un quadro disilluso e una sarcastica galleria dei deputati del nuovo Regno d’Italia, seduti in una Camera dove «vi è di tutto – il popolo eccetto» (p. 24). Suscitò grandi polemiche: a stento fu evitato un duello tra l’autore e Agostino Depretis, entrato nel 1862 al governo come ministro dei Lavori pubblici nel gabinetto Rattazzi. Petruccelli aveva avuto poco prima, nell’ottobre 1861 a Napoli, un duello alla sciabola con Giovanni Nicotera, per dissensi interni alla sinistra garibaldina e mazziniana di cui entrambi facevano parte.
01-04. Ferdinando Petruccelli della Gattina, I moribondi del palazzo Carignano, Milano, Perelli, 1862 (Fondazione Spadolini - Nuova Antologia, Firenze).
Duello e nascita dell’Associazione della Stampa Periodica di Roma
Proprio il duello tra il redattore parlamentare del «Fanfulla» Fedele Albanese e il deputato Augusto Pierantoni, il 16 maggio 1877, è all’origine della prima organizzazione di categoria dei giornalisti. Sul numero di domenica 13 maggio 1877, compare a firma di Albanese, incaricato dei resoconti da Montecitorio, un pezzo sarcastico sul deputato Augusto Pierantoni, marito di Grazia Mancini, figlia del ministro Stanislao Pasquale Mancini: «L’onorevole Pierantoni, avvocato, folleggia di settore in settore in cerca di colleghi curiosi […]». Sul «Fanfulla» del 18 maggio appare la notizia, riferita da una lettera congiunta di redattori parlamentari di diverse testate del 16 maggio, che l’onorevole ha aggredito il giornalista: «nella seduta di lunedì l’onorevole Pierantoni si è recato nella sala annessa alla tribuna della stampa dove ha proceduto a vie di fatto contro il redattore del “Fanfulla” percuotendolo sul viso». A sua volta, Pierantoni replica nell’opuscolo pubblicato per i suoi elettori del collegio di Santa Maria Capua Vetere, Della stampa disonesta. Lettera agli elettori politici (1877). Conferma la percossa sul viso del giornalista, ma la motiva con un’altra offesa di natura intima: «Le affermazioni del “Fanfulla” sono fasulle […] l’Albanese esibì una lettera privata nella quale era scritta una gravissima calunnia contro un personaggio rispettabilissimo della cui fama ho ragione di essere geloso e un subitaneo sdegno mi spinse a colpire nel viso l’Albanese, cosa che anche io deploro». Il duello, alla sciabola, si tiene la sera stessa dell’offesa, il 16 maggio, e il giornalista è ferito all’avambraccio.
Ma le circostanze che avevano condotto alla sfida d’onore mettono in allarme i direttori dei giornali di Roma e li spingono a convocare un’assemblea che produce un documento votato all’unanimità, con anche la solidarietà dei corrispondenti dei giornali esteri, per tutelare i redattori parlamentari dalle aggressioni e invocare l’attenzione del Presidente della Camera Francesco Crispi: «Il Fanfulla» stesso ne dà notizia il 19 maggio. Le ripetute assemblee sfociano, nel dicembre, nella nascita dell’Associazione della Stampa Periodica di Roma, il cui primo presidente fu Francesco De Sanctis (fino al 1883), da poco nominato Ministro della Pubblica istruzione.
01. La lettera dei redattori parlamentari al Presidente della Camera, in «Il Fanfulla», 18 maggio 1877 (Biblioteca di Storia moderna e contemporanea, Roma, http://digiteca.bsmc.it/#)
02-04. Augusto Pierantoni, Della stampa disonesta. Lettera agli elettori politici, Napoli, Stabilimento tipografico Trani, 1877 (collezione privata)
05. Il resoconto dell'assemblea tenuta dalla stampa romana in conseguenza del duello Albanese-Pierantoni, in «Il Fanfulla», 19 maggio 1877 (Biblioteca di Storia moderna e contemporanea, Roma, http://digiteca.bsmc.it/#)