La terza tavola contiene il disegno di prospetto e sezione trasversale dell’edificio; tali rappresentazioni sono debitrici di un’iconografia ampiamente diffusa sul palazzo, in particolare per quanto concerne la facciata che, a partire dal suo ampliamento nel XVII secolo, è stata riprodotta in numerosi disegni e incisioni (fra cui quelle di Cosimo Mogalli, Giuseppe Zocchi, Ferdinando Ruggieri).
La sezione è chiaramente riferibile, nella sola parte centrale, alla tavola 5 del terzo volume di Ferdinando Ruggieri, Studio d’architettura civile (Firenze 1722-1728 e 17552). La rappresentazione in prospetto del rondeaux sulla piazza e del taglio sull’anfiteatro con obelisco centrale (posizionato nel 1790) sono invece delle nuove aggiunte e rimandano alle tematiche progettuali che di lì a poco sarebbero state oggetto di studio da parte di Giuseppe Cacialli e Pasquale Poccianti (Cresti, Zangheri 1978, pp. 40-41 e 191-192).
La sezione sembra dunque essere il primo tentativo sistematico di ricomposizione dell’unitarietà del taglio trasversale dell’intero complesso attraverso l’esplicitazione del rapporto altimetrico esistente fra piazza-palazzo-anfiteatro, ovvero della dicotomia fra architettura e natura, fra palazzo e residenza suburbana.
La rappresentazione del prospetto appare priva di caratteri innovativi, non addentrandosi nella differenziazione fra porte e finestre (le quali vengono infatti rappresentate come semplici bucature) e non rimarcando il dislivello altimetrico della piazza (la pendenza può essere infatti percepita solo attraverso un’attenta riflessione sui basamenti dei rondeaux laterali; questi ultimi sono ovviamente rappresentati in forma più semplificata e geometrizzata rispetto a quanto verrà portato a termine da Pasquale Poccianti nei successivi anni ’20 e ’30 dell’Ottocento).
Nel commento viene sottolineata l’unitarietà e grandezza della facciata realizzata con bugnato di grandi dimensioni.