La veduta, che inquadra la colonna di piazza S. Trinita e il fronte di palazzo Spini Feroni, mostra sulla sinistra l’angolo di palazzo Strozzi, secondo una prospettiva molto scorciata che non tiene conto della più realistica, seppure sempre alterata, veduta proposta dall’incisione di Giuseppe Zocchi. Il punto di vista molto ravvicinato è finalizzato a mettere in piena evidenza e con ricchezza di dettaglio i ricercati elementi in ferro battuto rinascimentali (reggistendardi, reggitorce), capolavori di Niccolò Grosso detto il Caparra, molto elogiati da Vasari (Paolini 2004).
Nel testo Grandjean e Famin richiamano l’attenzione su queste opere, e sulla colonna di piazza S. Trinita, di cui si ricorda il trasporto dalle terme di Caracalla di Roma.