La pianta del piano terra del palazzo mostra il nucleo quattrocentesco e il corpo aggiunto dai Riccardi su via Larga e, in profondità, fino a via dei Ginori. Il lotto è regolarizzato assumendo una forma rettangolare. Le sistemazioni seicentesche sono attentamente riportate, benché sempre con capillare normalizzazione: la scala elicoidale, a pianta ellittica, è ricondotta a una pianta circolare; il cortile di servizio, le stalle, la nuova galleria delle statue sul giardino sono rilevati in perfetto allineamento e con angoli retti. Nella necessità di regolarizzare la distribuzione degli spazi, viene indicato un ingresso al centro di via dei Gori, mai esistito, in asse con l’accesso tra il cortile monumentale e quello seicentesco di servizio.
Nel testo, la datazione dell’inizio dei lavori al palazzo, 1430, è tratta dalle più diffuse guide della città (Follini, Rastrelli 1791, III, p. 168; Lalande 1790, II, p. 272). Sulla scorta di Follini e Rastrelli, Foggini è ricordato quale autore dello scalone nobile.