La fontana al centro del cortile, posta in opera da Giuliano Gondi il giovane nel 1652, viene rappresentata in modo meno preciso rispetto all’incisione non firmata, probabilmente basata su disegno di Bettini, pubblicata nel 1705 da Corbinelli (incisione di André Houat o Pierre-Jean Mariette in Corbinelli 1705, I, tavola fuori testo tra p. ccxij e p. ccxiij. La fontana compare come dettaglio anche nell’incisione relativa alla facciata del palazzo: tavola fuori testo tra p. cxcij e p. cxciij). Le due vasche disegnate dall’architetto francese presentano una forma a calice, maggiormente rigonfia rispetto ai volumi originali.
La statua romana che Grandjean e Famin rappresentano nel cortile ai piedi dello scalone ha un aspetto diverso rispetto a quella attualmente in loco, ritrovata già durante i lavori di scavo della fondazioni del palazzo negli anni ’90 del Quattrocento. Sappiamo che il progetto iniziale, poi non portato a compimento da Giuliano Gondi, prevedeva di collocare tale statua in facciata (Tönnesmann 1983, pp. 134-135). Non abbiamo notizie su dove fosse collocata quando Grandjean e Famin sono a Firenze. Tuttavia sappiamo con certezza che negli anni ’60 dell’Ottocento, quindi dopo il disegno di Grandjean e Famin, essa si trovava nella nicchia in asse con lo scalone al livello del piano nobile (Morolli, Fiumi 2013, p. 118) e che verrà collocata nella attuale posizione – ovvero di fronte all’ingresso su piazza San Firenze – da Poggi durante i lavori di restauro.