La veduta sul centro del cortile è presa dalla loggia sul lato del giardino; attraverso il portale su via Larga, inquadra una veduta a cannocchiale di aperture che ha effettivamente rispondenza negli allineamenti col portale e i cortili del frontistante palazzo Panciatichi. Le pareti e le porte del cortile sono raffigurate prive dei reperti antichi e di tutto l’esuberante apparato sei-settecentesco di incorniciature e fregi in stucco. Sulle pareti e le volte è invece evocato lo stato di conservazione precario, con intonaco scrostato e crepe, come viene sottolineato nel testo: Grandjean e Famin mettono in rilievo la decadenza della struttura delle volte, un tempo decorate a grottesche, e fanno riferimento all’uso locale di coprire i cortili con velari durante l’estate.