Grandjean e Famin privilegiano la facciata su via Tornabuoni, a nove assi, rispetto a quella più ampia vista frontalmente nell’incisione di Giuseppe Zocchi, a tredici assi. Il loro rilievo è quotato, e testimonia di un’operazione meticolosa nella rappresentazione degli elementi architettonici e araldici delle bifore, e dei ferri battuti agli angoli e al piano terra. Come in tutte le altre tavole della raccolta, il paramento a bugnato – in palazzo Strozzi specificamente lodato da Vasari – è semplificato nella rappresentazione della lavorazione a cuscino, e nella dimensione dei blocchi, ma le file sovrapposte di conci sono riprodotte correttamente, così come il fregio liscio al di sotto del cornicione.
Nel testo si nota il carattere forte e solido della facciata, dovuto alle necessità di difesa nel clima violento delle guerre intestine della città quattrocentesca. Sulla scorta di Vasari, il cornicione ripreso da un modello antico romano viene particolarmente ammirato.