LIII. Coupe du palais Gondi, à Florence


Pl. 53. Coupe du Palais Gondi, à FlorenceGrandjean e Famin riportano i clipei sul fregio della loggia del cortile (dettaglio nella tavola seguente), attualmente non più presenti. A fronte dell’apprezzamento e della cura del rilievo del palazzo, è plausibile pensare che si tratti di elementi scultorei effettivamente esistenti, rimossi nel periodo di tempo tra il rilievo e il 1867, data della veduta del cortile di Carl Jonas Mylius, in cui questi non compaiono (Mylius 1867, tav. 36. Poi in Tönnesmann 1983, fig. 21 e in Morolli, Fiumi 2013, p. 105).
Inoltre Grandjean e Famin disegnano una loggia all’ultimo livello, anche se questa era probabilmente già stata tamponata prima del loro arrivo a Firenze. Giuseppe Poggi nella relazione sui lavori di ampliamento del palazzo (Poggi 1884) cita, senza però indicare le fonti, numerosi interventi settecenteschi ad opera dell’architetto fiorentino Giuseppe Ignazio Rossi atti a modificare la corte: tra questi proprio la chiusura della loggia dell’ultimo livello (Morolli, Fiumi 2013, p. 203 e p. 308, n. 28).
Nella descrizione, pur rilevando una certa sproporzione nell’altezza del cortile, Grandjean e Famin apprezzano la qualità delle colonne monolitiche del loggiato, così come il soffitto cassettonato della sala grande al piano nobile e il camino, rappresentato come frontespizio dell’intero fascicolo. Oltre all’edizione torrentiniana di Vasari, il camino realizzato da Giuliano da Sangallo verrà menzionato anche nei testi di Cambiagi e Follini-Rastrelli («Nel qual palazzo [Giuliano da Sangallo] fece fra l’altre cose un cammino molto ricco d’intagli e tanto vario di componimento e bello che non se n’era insino alora veduto un simile, né con tanta copia di figure», Vasari 1568, IV, , p. 137; «Nella sala vi fece un Cammino di bassorilievi di gran perfezione, che per quanto non usino oggi in simili luoghi, merita di starvi, e di essere ammirato, e lodato non poco», Cambiagi 1778, p. 109; Follini-Rastrelli si limitano a riportare il breve passaggio di Vasari: «Vasari ce ne dà la notizia nella seguente guisa:”[...] Nel quel palazzo...», Follini, Rastrelli 1795, VI, p. 145).