Le indicazioni cronologiche e attributive fornite da Grandjean e Famin sono tratte dalla storiografia fiorentina sette-ottocentesca. La data precisa dell’inizio della fabbrica, «juillet 1490», compare in Gaetano Cambiagi (1778, p. 109: «Palazzo de’ Gondi, principiato nel 20 Luglio 1490»). La data è ripresa dalle Ricordanze di Tribaldo de Rossi (in Delizie degli eruditi toscani 1786, XXIII, p. 250: «Giuliano Ghondi chominciò adifichare la casa sua [...] chominciò a fondare la faccia dinanzi a’ dì 20 di Luglio 1490»). Anche Follini-Restrelli (1795, VI, p. 145), riporta il mese e l’anno, ma senza indicare il giorno («Principiato del mese di Luglio 1490»).
Il passaggio «Ce palais devoit se prolonger davantage, et retourner vers la Mercatanzia vecchia; mais la mort de Giuliano Gondi fit arrêter les travaux» è una citazione da Vasari, presente sia nell’edizione giuntina sia in quella torrentiniana (Vasari 1550, IV, p. 137 e 1568, p. 137: «Questo palazzo doveva fare la cantonata finita e voltare verso la Mercatanzia Vecchia, ma la morte di Giuliano Gondi la fece fermare»).
Il rilievo di Grandjean e Famin mostra il palazzo prima del suo completamento ottocentesco. Confrontando il rilievo con quello eseguito da Enrico Au Capitaine nel 1867, poco prima di dare inizio ai lavori di ampliamento (Morolli, Fiumi 2013, p. 112), notiamo come la pianta appaia fortemente regolarizzata in ogni elemento, benché le proporzioni del cortile siano corrette.
Nella descrizione Grandjean e Famin ipotizzano che il palazzo avrebbe dovuto espandersi verso nord e non verso sud, come invece aveva indicato nel 1501 Giuliano Gondi nel suo testamento e come avverrà nell’Ottocento (Tönnesmann 1983, p. 130, sez. 23; Pellecchia 2003, pp. 82-83; Morolli, Fiumi 2013, p. 111)