Il rilievo di Grandjean e Famin testimonia dell’interesse per il vasto spazio rinascimentale architettonicamente uniforme, e per la preziosità del suo arredo scultoreo. Soggetto privilegiato di tante vedute urbane sei-settecentesche (Jacques Callot; Giuseppe Zocchi), nella seconda metà del Settecento la piazza è rilevata correttamente nelle piante della città (Ruggieri, 1731 e 1755; Magnelli e Zocchi, 1783), e, con una forte regolarizzazione, da Pierre Adrien Pâris (Calafati 2015). Charles Percier ne esegue uno schizzo con notevoli imprecisioni, travisando la posizione dell’ospedale degli Innocenti (Garric, Frommel in corso di pubblicazione, Fol. 64, dis. 103). Grandjean e Famin rendono lo spazio perfettamente regolare, e aggiungono il rilievo dell’intero complesso dell’Annunziata coi suoi chiostri e ambienti di servizio, tralasciando invece l’organizzazione planimetrica degli Innocenti attorno ai suoi cortili.
Il testo, lungo e articolato, testimonia dell’interesse per una delle piazze più rappresentative e monumentali per regolarità e continuità negli inteventi scalati nei secoli; l’esposizione sintetizza le note di Follini e Rastrelli (1789, III, pp. 289-296), che riportano il testo di Moreni pubblicato anche separatamente (Moreni 1791).